Artisti ospiti 2023
Artisti ospiti 2023

Artisti ospiti 2023

Riccardo Tesi Elastic Trio

Riccardo Tesi è uno dei musicisti più autorevoli della scena world. La sua indole di sperimentatore, alla continua ricerca di rinnovamento, lo ha portato per l’occasione a circondarsi di nuovi collaboratori.

Alle percussioni il funambolico Francesco Savoretti coniuga il groove irresistibile ereditato dal suo passato di batterista con i colori dei tamburi a cornice e delle percussioni etniche, di cui è un autentico maestro.

Alle chitarre – acustica ed elettrica – e alla voce il sorprendente Vieri Sturlini mostra tutta la sua grande poliedricità, che deriva da una formazione eclettica che va dal classico al jazz, dal folk alla canzone d’autore. 

Con questi compagni di viaggio Riccardo Tesi riprende la navigazione in quel Mediterraneo immaginario, che da sempre è sua fonte di ispirazione, dando vita ad uno spettacolo inedito, con nuovi volti e nuove composizioni: una musica solare e speziata, con ritmi travolgenti uniti a melodie poetiche ed evocative.


Quinzàn 

Contadino biologico, vignaiolo e musicista, è il fondatore del folk festival “La Musica nelle Aie”; dal 1996 insegue il sogno di divulgare attraverso le sue canzoni in dialetto romagnolo la cultura e la tradizione della nostra terra, esibendosi nelle più svariate situazioni. In occasione de La Musica nelle Aie 2023 presenterà il nuovo spettacolo in cui i balli popolari romagnoli verranno suonati con strumenti che poco o niente hanno a che fare con la tradizione.


Rodolfo Santandrea 

Con il brano “La Fenice” ha vinto il premio della critica al Festival di Sanremo nel 1984 e ha iniziato una lunga carriera che lo ha portato a esibirsi in tutto il mondo. Ha collaborato con Ennio Morricone, Bruno Canfora, Tonino Guerra, Bruno Biriaco, Gabriella Ferri, Patty Pravo, Maurizio Costanzo, Raffaella Carrà, Pippo Baudo, Edoardo Bennato e Riccardo Cocciante. Fondatore della Camerata Veneziana che tutt’ora dirige, dal 2013 collabora come compositore con lo scrittore e regista cinematografico italiano Fausto Brizzi. All’alba di sabato 13 maggio, per La Musica nelle Aie presenterà in anteprima assoluta “Santandrea – Concerto n. 1 – La Fiorita”.


Taverna de Rodas

“Fra la Via Emilia e il west” è la definizione che più si avvicina alla loro musica: convertiti al folk un po’ per gioco e un po’ per amore per il territorio presentano ballate in dialetto medicinese e canzoni da osteria con contaminazioni bretoni. Da sempre amanti della musica e dei sapori hanno fondato un’associazione con lo scopo di tenere vivo il sapore del salame fatto in casa e le ricette delle nonne e incidere su disco le sonorità di un folk casalingo, una sorta di prezioso scrigno in cui racchiudere la storia di una comunità e delle sue tradizioni.


Kissene Folk 

Una gemma nata da un gruppo di appassionati di musica e danza bal folk, che un po’ per gioco e un po’ per amore delle risate e degli abbracci ha deciso di far ballare tutti, dai più giovani ai più esperti. Il repertorio spazia tra brani originali, mazurke francesi, vals impari e chapelloise, insieme al repaseado portoghese, alcune gig irlandesi e brani popolari emiliano romagnoli. Le voci e l’organetto scaldano l’atmosfera mentre la chitarra bisbiglia e sorride ai flauti che scherniscono il violoncello imperterrito a seguire il pianoforte nelle sue evoluzioni. Per fortuna c’è il cajòn a metterli tutti in riga! Armonie per corpo e mente ci faranno ballare in leggerezza.


Mé, Pék e Barba 

Nata quasi per gioco dalla passione per la musica folk di un gruppo di amici della Bassa parmense, oggi la band parmigiana dei Mé, Pék e Barba conta all’attivo 20 anni di musica e concerti. Con il progetto “Al Mónd picén” ispirato alla figura di G. Guareschi si pongono l’obiettivo di salvaguardare e valorizzare la conoscenza del dialetto in quanto patrimonio culturale immateriale, preservandone gli elementi fonetici, morfologici, grammaticali e i “modi di dire”. 


I Suonatori della Valle del Savena

Il gruppo, creato nel 1974, a seguito di ricerche sul campo fin da subito rivalorizzò musicisti e repertori di tradizione, contribuendo ad avviare un nuovo percorso identitario nell’alto Appennino bolognese. Dopo questo momento iniziale il gruppo ha continuato la propria attività fondendo al suo interno generazioni sempre nuove di suonatori, con visioni diverse, ma con il comune intento di portare avanti la tradizione del ballo staccato e del liscio montanaro da sempre presenti nell’Appennino bolognese e in particolar modo proprio nella Valle del Savena. Da oltre quarant’anni perciò suonano in feste, sagre e serate da ballo, festival nazionali e internazionali, senza mai tralasciare i borghi e i paesi dell’Appennino con le loro tipiche case in sasso. Sono diventati una realtà molto forte, riconosciuta e cresciuta con gli anni fino a stabilizzarsi sulla scena nazionale e internazionale, grazie al contributo di tutti, dai ballerini più affezionati alle persone che almeno una volta hanno fatto tappa nelle loro feste, forse perché la musica che viene proposta fa ricordare scene di vita vissuta, sentita: è una musica che non si è mai persa, portata avanti con grande entusiasmo, senza fermarsi al passato, ma vivendo il presente e pensando al futuro. Insomma un repertorio che è riuscito a tessere un filo comune, a mantenersi ed evolversi nel tempo.


Emisuréla feat. Tonino 3000  

Emisuréla è una piccola orchestra folk a conduzione familiare nata a Faenza nella primavera del 2021. “Io sono Anna e questa è mi suréla” è la strofa iniziale di ogni concerto, che si sviluppa intorno al repertorio tradizionale romagnolo fino ad arrivare alla musica balcanica, alle cumbie colombiane e alle ballads irlandesi.

Fondatore del collettivo Falafel Fazz Familia, Tonino3000 rimescola brandelli di brani africani per comporre inni disperati e mantra incoraggianti. Figlio di un futuro che non si è mai realizzato, porta in giro il suo spettacolo armato solo di microfono, computer e tastiera laser.


Tizio Bononcini 

È un cantautore bolognese che definisce le sue canzoni “pop-cabaret”, senza sapere esattamente neanche lui di cosa si tratti. Certo è che attinge al teatro canzone, con una narrazione paradossale della contemporaneità e dei personaggi grotteschi che si incontrano nella vita di tutti i giorni. È il vincitore del premio della giuria La Musica nelle Aie – Castel Raniero Folk Festival 2022.


Vittorio Bonetti
La leggenda vuole sia lui il Bonetti cantato da Lucio Dalla.
Cantautore e juke-box umano, si è fatto le ossa nelle Feste de L’Unità su e giù per l’italia. Nando Dalla Chiesa lo ha definito “un grande artista da pianobar, uno che la notte te la fa volare via in un soffio”; Sergio Staino gli ha dedicato una vignetta in cui lo si invita a scendere dal palco perché “La festa è finita da tre ore”. 
Nato artisticamente con La Guercia Figura Goffa, ha esordito da solista nel 2002 con Anime Marine, un disco che contiene incredibili collaborazioni: Cisco, Stefano Benni, Staino, Alessandro Portelli. 
“Made in Romagna” è il decimo disco del cantautore ed è una fotografia della Romagna in musica, tra tradizione e innovazione: un mix di brani che vede anche il reading musicale dello scrittore Cristiano Cavina e la partecipazione dell’attrice Maria Pia Timo nel brano Gumbarera (il cui video è prodotto da La Musica nelle Aie). Made in Romagna è un omaggio di Vittorio Bonetti alla sua terra, dopo una vita passata a cantare e suonare in giro per l’Italia: “attraverso brani storici riarrangiati e alcune mie composizioni ho cercato di cogliere l’ironia e la positività romagnola”. Ultimamente si fatto conoscere su Rai Uno partecipando con successo a The Voice Senior


Duo Silva

(Domenico Banzola – flauto e Aurelio Samorì – fisarmonica)
Una Belle Époque popolare
Musiche del primo Novecento dal Brasile alla Romagna composte da Pattàpio Silva e Carlo Brighi.
Il primo, flautista virtuoso e abile compositore, è assai noto in Brasile ed è considerato, 
nonostante le influenze musicali europee uno dei precursori della musica tipicamente brasiliana
che si svilupperà nel ‘900.
Il secondo, chiamato E’ Zaclén, è considerato da molti il vero fondatore del liscio, 
a lui vanno attribuite l’idea di accelerare i tempi e la frequente funzione del clarinetto come strumento solista.


Isabella Del Fagio

Isabella Del Fagio, in arte Disagio, è una cantautrice faentina che mette in musica attivismo sociale e politico. 
Per Musica nelle Aie porterà in scena “Canzoni per il salvataggio in mare” per la Life Support, con la collaborazione di Gruppo Emergency Faenza. 
Per ricordare chi ha deciso di partire ma che non può più parlare se non al mare, per la loro vita e la loro esclusione dal mondo, per far ascoltare le loro storie ad un paese che non è più capace di saperle ascoltare, per chi avrà orecchie pronte e cuore aperto per volerle conoscere.


Aperitreb

Met a la prôva e’ tu rumagnôl!
Cristina, Alberto e Fabrizio, direttamente dal primo corso di romagnolo per principianti (Faenza, Imola), vi guideranno in un viaggio di presentazione e scoperta della lingua romagnola, con curiosità, caratteristiche e giochi.


Gianni Parmiani

Da sempre sulle scene, alimentando un’antica tradizione di famiglia che ancora si perpetua, Gianni Parmiani ha iniziato a recitare giovanissimo nel Gruppo Teatrale “La Compagine” – costituitosi a San Lorenzo di Lugo nel 1973 e di cui tuttora fa parte – condividendo il cammino di ricerca sperimentato dalla Compagnia nel campo del teatro in dialetto romagnolo. Insieme al fratello Paolo, col quale vive (da una vita!) un proficuo sodalizio artistico, ha saputo fondere tradizione, cultura popolare e cabaret, dedicandosi con continuità e dedizione sia al Teatro dialettale che a quello in lingua.


Poeti a contrasto

Cos’è la “poesia a contrasto”? È un’antica forma di esposizione di argomenti, che coinvolge aspetti storici e sociali fino a sconfinare in forme di vera e propria protesta. Si rappresentava nei luoghi più diversi: osterie, piazze, fiere, mercati, ma anche matrimoni o cerimonie, o feste contadine, non dimenticando che i  “Poeti”, un tempo, erano anche invitati nelle corti nobiliari o nei palazzi di governo e ricevevano premi di tutto valore. 

L’Ottava rima si canta…Va in Toscana, Lazio, Abruzzo, ma è praticata anche in Sardegna, intercalata da canti e con forme quasi teatrali, senza dimenticare l’Emilia e la Romagna, perché nel nostro caro Appennino Tosco-Romagnolo l’Ottava è sempre stata di casa (chiedere al vecchio Guccini con le sue famose Ottave intrecciate co’i Benigni nella storica trasmissione Tele Vacca)

Sull’aspetto puramente tecnico o metrico dell’Ottava si potrebbe parlare per ore e ore: dell’endecasillabo, della rima prima incrociata e poi baciata, della “ripresa” della rima da parte dell’altro poeta, di come viene sviscerato l’argomento e come non sia ammessa l’offesa o la parolaccia (a volte però…). 

Con la “poesia a contrasto” si possono affrontare gli argomenti più disparati con la veste dell’ironia o con aria più drammatica o nostalgica… Hai voglia te… 

Hai modo di conoscer l’argomento

Di cui si tratta e dico dell’Ottava

Se presti orecchio e stai molto attento

Qualcosa dal Quinzan si ricava

Bisogna rallentar per un momento

Quando indietro qualcosa si lasciava

Vecchi amici riuniti tutti attorno

Senza le App a farci da contorno